Uscita nelle sale: 18 dicembre 2014
Genere: animazione, azione, commedia, fantascienza
Regia: Don Hall, Chris Williams
Durata: 108 min
Con la Disney non si
rimane mai a bocca asciutta. Questo è poco ma sicuro. Big Hero6 ne è la conferma. La storia parla di un piccolo genio
della robotica chiamato Hiro Hamada che usa la sua intelligenza per partecipare
alle gare clandestine di robot nella città immaginaria di San Fransokio.
Rimasto orfano all’età di tre anni vive con sua zia, che gestisce una piccola
caffetteria, e suo fratello Tadashi. A differenza sua, egli sfrutta il talento
per poter aiutare il mondo a diventare un posto migliore. In compagnia di
quattro colleghi molto strambi della San Fransokyo Tech, Tadashi manda avanti
le sue ricerche. Tra queste vi è il progetto per il quale il giovane va più
fiero: un pacifico robot operatore sanitario completamente di vinile bianco di
nome Baymax. Dopo aver visitato l’Università nella quale il fratello studia, il
giovane teenager vuole far parte del team di Nerd formato da Gogo, Honey Lemon,
Wasabi e Fred. Per entrare, però, deve partecipare alla fiera di presentazione
dei progetti d’ammissione all’istituto, dove Hiro primeggia grazie ai micro-bot
in grado di dare forma a qualsiasi proiezione della mente di chi li comanda.
Purtroppo, quella sera
stessa, scoppia all’interno della San Fransokyo Institute of Technology un
terribile incendio nel quale Tadashi perde la vita. Hiro si ritrova così ad
affrontare un lutto inatteso. Grazie alle cure e alla compagnia di Baymax,
però, riuscirà ad andare avanti e a vedere la vita da un’altra prospettiva costruendo
per il suo amico un’armatura che “potrebbe compromettere il suo aspetto
rassicurante” e trasformandolo in un supereroe molto impacciato e “coccoloso”.
Ispirato all’omonimo
comics Marvel, la nuova avventura d’animazione Disney è stato il film di
apertura del 27° Tokyo International Film Festival.
Diretto da Don Hall e
Chris Williams, il cartone animato è adatto sia per grandi che piccini. Offre, infatti, qualcosa per tutti:
azione, dolcezza, spettacolo, divertimento. La pellicola tratta anche di temi
delicati inserendo all’interno del film una gran dose di sentimentalismo già
trovato in passato in cartoni Disney come Il
re Leone (con la morte di Mufasa) e Bambi.
La sceneggiatura, scritta dallo stesso Don Hall e da Jordan Roberts, è
brillante con battute e dialoghi botta e risposta da premio Oscar.
La carta vincente?
L’ibridazione tra l’estetica dell’animazione americana e quella dei cartoon
giapponesi che ha dato al film d’animazione una qualità migliore. Consigliato.
Voto: 8,5.
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